Più passano gli anni più gli scienziati riescono a comprendere molti dei misteri della mente umana e delle stranezze nascoste nella nostra psiche.
A volte compiamo azioni bizzarre che ci fanno pensare: “Per quale motivo mi sono comportato così?”.
In effetti c’è sempre una logica dietro le nostre azioni ma a volte bisogna cercarla nelle pieghe più recondite della nostra mente. Non è necessario essere esperti di psicologia per comprendere ciò che pensano le persone attorno a noi e trarne vantaggio.
Qui di seguito trovate dei metodi psicologici per penetrare nel subconscio altrui e riuscire ad ottenere la fiducia degli altri, la loro approvazione e a rilassarsi quando si è sotto stress.
Vi spiegherò le motivazioni psicologiche che si nascondono dietro ogni gesto quotidiano.
Capirete perché ci fissiamo sempre su obiettivi irraggiungibili e perché ci comportiamo in un certo modo.
Quando si ride si guarda la persona che si trova più attraente
Quando in un gruppo di persone tutti ridono ciascuno lancia sguardi verso la persona che trova più attraente. Ogni volta che qualcuno fa una battuta divertente nel mezzo di una conversazione ciascuna persona guarderà verso un’altra persona di suo gradimento. È un comportamento istintivo motivato dal desiderio inconscio di ottenere l’approvazione da una persona che ci piace e mostrare che condividiamo lo stesso senso dell’umorismo.
Se quindi volete capire tutti i segreti del vostro gruppo di amici fate battute divertenti e poi aguzzate lo sguardo come falchi, quello che scoprirete da questa osservazione
sarà davvero sorprendente.
L’effetto ancoraggio
Inconsciamente tutti troviamo più facile valutare qualcosa se ne conosciamo il prezzo originale, non importa se sia reale o meno.
Si chiama appunto effetto ancoraggio ed è un trucco usato spesso nei negozi durante i saldi.
Se ad esempio vedeste una camicia in vendita a 250 euro pensereste che costa troppo, se però su quella camicia vedeste che il suo prezzo originario era di 800 euro pensereste invece che si tratta di un’offerta imperdibile e poco importa se il prezzo originario è inventato di sana pianta.
Distorcere i ricordi è normale
Tendiamo a visualizzare i ricordi come se fossero scene tratte da un film, scene che sono archiviate nella nostra mente al sicuro dal passare del tempo. La verità però è che i ricordi degli eventi passati cambiano eccome a seconda del tempo ogni volta che li selezioniamo dal nostro archivio mnemonico.
Ogni ricordo è influenzato da vuoti di memoria ed altri eventi simili avvenuti più recentemente. Ad esempio non è possibile ricordarsi con precisione quante persone ci fossero a quella festa di famiglia di qualche anno fa ma sapendo che una vostra zia è sempre presente a questo genere di eventi la mente la includerà automaticamente nel ricordo di quella festa anche se in realtà la zia in questione quella volta era assente.
Masticare qualcosa quando si è nervosi
Il problema è che quando si è nervosi nessuno vuole mangiare, masticando quindi si inganna la mente facendole credere che tutto sia tranquillo. Il segnale inconscio allevia la tensione e aiuta a calmare i nervi. In pratica si prende in giro la propria mente a fin di bene.
I ricercatori di Tokyo hanno chiarito che anche presso i maya e gli antichi greci era uso masticare la resina d’albero e chi lo faceva era in genere meno vulnerabile agli attacchi di ansia.
Deviazione del risultato
Spesso giudichiamo la correttezza di una decisione in base al risultato finale e non in base alle azioni necessarie per ottenere quel risultato.
Il numero di Dunbar
Gli psicologi e i sociologi hanno teorizzato un concetto detto numero di Dunbar, ovvero il numero massimo di persone con cui ciascuno di noi può avere rapporti stretti.
Quindi, anche quando si hanno migliaia di amici su Facebook, in realtà si può comunicare davvero solo con un numero compreso tra 50 e 200 di loro.
Prende il nome dal filosofo britannico Robin Dunbar che lo formulò.
Fissare qualcuno negli occhi per ottenere le informazioni che vogliamo
Se non si è soddisfatti della risposta che qualcuno ci ha dato o se ci sembra che ci stia nascondendo qualcosa o, peggio, mentendo la cosa migliore da fare è fissare negli occhi l’interlocutore.
In questa situazione il silenzio sarà talmente insopportabile che l’altro sarà pronto a dire qualsiasi cosa pur di mettere fine alla scena, d’altronde lo scopo di tutto ciò è la persuasione.
Il paradosso della scelta
Il paradosso della scelta afferma che più sono le opzioni disponibili meno saremo soddisfatti della scelta che avremmo fatto.
Bisogna considerare che a volte ci si pente di qualche acquisto perché si pensa che la stessa cosa la si poteva comprare durante i saldi o che forse era meglio un altro modello anche se in realtà si è presa la migliore decisione possibile. Saremo insoddisfatti proprio a causa della vastità delle opzioni a nostra disposizione.
Aspettare ci rende nervosi
Immaginate di trovarvi in un aeroporto in attesa di recuperare il bagaglio, nel giro di dieci minuti raggiungerete la consegna bagagli ed ecco subito la vostra valigia.
Ora invece immaginate una situazione leggermente diversa: grazie ad una scorciatoia avete raggiunto il nastro per la consegna dei bagagli in soli due minuti. Ora però dovete aspettare altri otto minuti perché la vostra valigia compaia sul nastro.
In entrambi i casi impiegherete dieci minuti per recuperare il bagaglio, nella seconda ipotesi però comincerete a provare impazienza e nervosismo.
Questo succede perché alla nostra mente non piace rimanere inattiva, c’è sempre bisogno di tenerla occupata. Inoltre ogni volta che un compito viene completato in modo soddisfacente la mente ci ringrazia rilasciando dopamina, l’ormone della felicità.
Immaginare che la persona davanti a noi sia un caro amico
Immaginate di avere un caro amico che guarda caso è anche la persona che sta per assumervi nella sua azienda.
Per evitare di tremare come una foglia durante un colloquio di lavoro immaginate che la persona davanti a voi sia un caro amico che non avete visto da tempo. Questo trucco vi aiuterà a calmare i nervi e rapidamente noterete che rispondere alle domande del colloquio sarà molto più facile.
Un’altra considerazione da tenere a mente è che è possibile che anche chi ci sta interrogando sia nervoso proprio come te. Magari è la prima volta che tiene un colloquio di lavoro o è il loro primo giorno da insegnanti.
Provate a sorridere gentilmente e vi sentirete più a vostro agio risultando più gradevoli anche a chi vi starà interrogando.
L’illusione controllo
Questa illusione mentale è caratterizzata dalla tendenza di trovare un ordine laddove esistono solo coincidenze casuali. Ne sono affetti in particolare gli scommettitori e le persone superstiziose. Entrambe le categorie tendono a interpretare in modo sbagliato eventi del tutto casuali.
Poveri gatti neri, sigh!
Il cervello può gestire solo poche informazioni alla volta
Gli studi dimostrano che il nostro cervello può gestire solo 3-4 brani di informazione per volta. Inoltre
l’informazione può essere conservata per soli 20 o 30 passato questo periodo ce dimenticheremo a meno che continuiamo a ripassarla nella memoria.
Ad esempio se state guidando e parlando al telefono e chi vi parla vi sta passando un numero.
Stando al volante non potete scriverlo quindi dovete memorizzarlo, a quel punto iniziate a ripetervi il numero più e più volte per registrarlo nella memoria a breve termine fino a che avrete modo di fermarvi un attimo e scriverlo.
Ad ogni modo questo limite di 3-4 brani di informazione per volta si riflette anche nei più banali aspetti della vita quotidiana come ad esempio la tendenza a dividere i numeri in gruppi di tre quattro cifre.
L’effetto di uno specchio
Se lavorando vi trovate spesso a contatto col pubblico mettete uno specchio alle vostre spalle.
Qualora dobbiate parlare con molte persone durante il lavoro un piccolo specchio alle vostre spalle compirà il miracolo di far comportare la gente in modo più educato e di renderli anche più disponibili nei vostri confronti.
Questo perché nessuno ama guardarsi in uno stato di rabbia o frustrazione
L’effetto Pratfall
Immaginate una coppia che sta passeggiando quando uno dei due improvvisamente sbatte contro un lampione. Molto difficilmente l’altro partner penserà “ma che idiota”, al contrario il primo impulso sarà quello di comportarsi con dolcezza e protezione.
Questo perché la perfezione è attraente, gli errori invece si. Sono loro d’altronde a renderci umani. Ecco perché non c’è da prendersela troppo se vi capita di inciampare di fronte a tutti.
La mente è più veloce dell’occhio
La nostra mente processa in continuazione le informazioni ricevute dagli organi sensoriali. Le immagini visive vengono ricevute interpretate e fornite di senso a noi comprensibile.
Ad esempio la ragione per cui riusciamo a leggere velocemente un testo non dipende dal fatto che stiamo davvero leggendo le parole scritte quello che facciamo in realtà è guardare la prima e l’ultima lettera di ogni parola, il resto lo completiamo istintivamente basandoci sulle nostre esperienze passate.
Insomma non importa in quale ordine appaiano le lettere nella parola che la prima e l’ultima siano posto.
Sfruttare il virus dello sbadiglio
Se pensate che qualcuno vi stia fissando sbadigliate.
Stranamente uno sbadiglio è più contagioso del raffreddore.
C’è addirittura un fenomeno detto sbadiglio contagioso che è tipico non solo degli umani ma anche degli scimpanzé.
Ogni volta che si vede, si sente o soltanto si pensa a qualcuno che sbadiglia si può essere influenzati, chi più chi meno, dagli sbadigli altrui.
Dei 328 partecipanti a un esperimento condotto alla Duke University 222 sbadigliarono mentre venivano loro mostrati video di gente che sbagliava.
Un buon uso pratico del fenomeno è ad esempio sbadigliare per controllare se qualcuno ci sta guardando. Per capirlo sbadigliate e guardatevi attorno, in molti casi se qualcuno vi stava fissando a quel punto avrà a sua volta iniziato a sbadigliare.
L’Effetto Kuleshov
Questo effetto si manifesta quando si osservano due scene non correlate tra di loro e la mente crea ugualmente una connessione inconscia.
Questo si chiama effetto Kuleshov.
Kuleshov girò un cortometraggio in cui le espressioni facciali di un uomo venivano alternate a varie altre scene. Il pubblico che lo vide pensò che ogni espressione fosse una reazione alla scena precedente a seconda che si trattasse di un piatto di zuppa calda, una ragazza morta, una donna sdraiata sul divano.
La sua espressione però era sempre la stessa ogni volta.
Questo effetto è sfruttato con successo non solo al cinema ma anche nel marketing pubblicitario per stimolarvi delle associazioni mentali correlate ad un certo prodotto.
Una sorta di stimolo condizionante inconscio, simile a quello studiato da Pavlov che sta anche alla base dell’effetto placebo.
Sognare a occhi aperti
Immaginate di stare studiando un importante documento e all’improvviso vi rendete conto di aver letto la stessa frase per tre volte di fila. Invece di concentrarvi sul testo la vostra mente stava divagando.
Gli scienziati dell’università della California affermano che ogni giorno passiamo il 30% del nostro tempo a sognare a occhi aperti, a volte addirittura il 70%, ad esempio durante lunghi viaggi o tragitti.
Non c’è comunque niente di male nel farlo.
Gli studi dimostrano che chi vive con la testa tra le nuvole tende ad essere più creativo oltre ad essere migliore nel trovare soluzioni ai problemi ed essere immune dallo stress.
L’effetto Snackman
Se volete separare i due litiganti prendete qualcosa da mangiare e intrufolatevi nella rissa.
Si chiama effetto snack.
Tutto cominciò quando scoppiò una rissa su un treno della metropolitana di New York. Una donna aggredì un uomo accusandolo di averla seguita. Nel mezzo della lite un altro uomo si alzò e si mise in mezzo ai litiganti, il tutto mentre stava beatamente continuando a sgranocchiare le sue patatine. Miracolosamente i due iniziarono a calmarsi e presto fecero pace.
L’eroe per caso fu chiamato Snackman e la sua storia divenne virale su internet.
La spiegazione di questo evento è molto semplice: a livello psicologico mangiare è associato dalla mente al relax e alla calma. La probabilità che qualcuno sia in pericolo mentre sta mangiando è quasi inesistente perciò la mente spegne subito ogni istinto aggressivo.
Immagine negativa del corpo
Per immagine negativa del corpo si intende una condizione in cui una persona si convince di essere di aspetto repellente e che questo sia alla base dei fallimenti nella sua vita, una vita intera di fallimenti.
Succede spesso anche in persone in realtà attraenti ed è dovuto a problemi di
autostima.
Fermarsi a guardare un incidente stradale
Vi siete mai chiesti perché ci si ferma a guardare le conseguenze di un incidente stradale.
Per quanto la scena possa apparirci disturbante spesso rallentiamo o ci fermiamo per guardare.
Tale istinto di curiosità è azionato dal nostro cervello preistorico, una sezione della nostra mente ancora incaricata della nostra sopravvivenza.
Cibo, sesso e pericolo sono gli impulsi fondamentali della nostra vita e il nostro istinto sarà sempre concentrato su questo.
Distraete chi vi parla per sfruttarlo
Se volete sbarazzarvi di qualcosa vi basterà darlo ad un’altra persona mentre
le state parlando.
Immaginate di stare traslocando o riordinando casa vostra. Se avete bisogno di aiuto ma nessuno si offre di darvelo provate a fare una domanda personale o a chiedere un’opinione a qualcuno. Nel rispondere a quella domanda il cervello di quella persona sarà impegnato a formulare i pensieri necessari mettendo le altre azioni in una sorta di pilota automatico.
A quel punto mettete uno scatolone in mano al vostro interlocutore ed eccolo che comincerà a darvi una mano senza nemmeno pensarci.
La distorsione di sopravvivenza
Spesso valutiamo una persona solo in base al suo successo perché nella nostra psiche fa rima con capace di sopravvivere e ci limitiamo a questa unica immagine di quella persona.
Ad esempio proviamo invidia se qualcuno si è arricchito vendendo un particolare prodotto e non pensiamo che molte altre persone hanno provato e fallito nella stessa attività.
Bisogna sempre provare a guardare le cose da diverse angolazioni.
Avere troppa scelta confonde
In un recente esperimento dei ricercatori hanno approntato due tavoli in un supermarket.
Sul primo hanno sistemato 24 tipi di marmellata, sul secondo ne hanno messi soltanto 6.
Il risultato è stato che il 60 per cento dei consumatori si è fermato ad assaggiare le marmellate del tavolo numero uno, quando però si trattava di acquistarne una il tavolo numero 2 ha avuto quattro volte più successo.
Come abbiamo già visto la nostra mente può gestire 3-4 brani di informazione in una volta sola perciò per prendere la decisione finale è più facile basarsi su un numero limitato di opzioni cioè il tavolo con
6 tipi di marmellata. Al tempo stesso siamo attratti istintivamente dalla varietà e amiamo esplorare tra diverse tipologie di prodotti motivo per cui sarà più probabile che finiremo a scegliere dal tavolo con 24 tipi di marmellata.
Il più delle volte comunque ci basiamo su routine ed esperienza e acquisteremo un brand che già ci è noto.
Chiedere un favore per farsi nuovi amici
Se volete fare amicizia facilmente con qualcuno vi basterà chiedere loro un favore. Non deve trattarsi di un grosso favore ma di qualcosa di semplice: passare la salsa o il tovagliolo a tavola, prestarvi una penna, chiedere un consiglio.
La persona che vi starà facendo il favore vi troverà gradevoli perché è gratificante fare qualcosa per qualcun altro anche se è qualcosa di banale.
L’effetto erba del vicino
Detta in poche parole si tratta del fenomeno per cui ciò che non possiamo ottenere facilmente diventa più desiderabile.
Funziona anche a livello di relazioni umane. Le persone di alto status, un po’ distanti e misteriose risulteranno sempre più attraenti.
L’inconscio fa la maggior parte del lavoro
Tendiamo a credere che ogni nostra azione sia il risultato di una corta pianificazione ma in realtà il 60-80% delle nostre decisioni quotidiane avvengono a livello inconscio.
Si tratta di azioni che facciamo senza pensare e compiamo e basta.
Ogni secondo la nostra mente è al lavoro nell’elaborare milioni di dati. Per non andare in corto circuito gran parte del lavoro viene delegato all’inconscio.
Chiudere la porta, spegnere le luci, mettere le chiavi in tasca, etc sono tutte azioni che svolgiamo in automatico senza pensarci.
Lo svantaggio è che questo spesso ci fa dubitare di noi stessi ad esempio quando arriviamo in ufficio e all’improvviso ci agitiamo con la sensazione di aver dimenticato il ferro da stiro acceso.
L’effetto treno svizzero
Programma le conversazioni più importanti all’inizio o alla fine della giornata.
Nei colloqui di lavoro ad esempio cercate di essere i primi o gli ultimi candidati intervistati.
Un altro trucchetto affinché tutti partecipino puntualmente ad un meeting è quello di fissarlo in orari abbastanza bizzarri.
Si chiama effetto del treno svizzero.
Se ad esempio qualcuno vede che un meeting si svolge dalle 9 e 22 alle 9 46 sicuramente si presenterà puntuale e la durata stessa del meeting sarà rispettata con precisione.
La paura della bellezza
Avete mai fatto caso che di solito si tende a non sedersi vicino a qualcuno dal bellissimo aspetto fisico, sui mezzi pubblici ad esempio?
Chi lo fa è perché di solito non ha trovato un altro posto in cui sedersi.
La spiegazione sta nell’eccessiva tensione avvertita inconsciamente accanto a persone molto belle.
Eccitazione, estremo autocontrollo, desiderio di far bella figura e paura del confronto tutte le sensazioni che non compaiono quando si sta seduti accanto a persone di aspetto ordinario.
La direzione dei piedi è importante
Attenzione alla direzione dei piedi dell’interlocutore mentre parlate.
I piedi sono eloquenti messaggeri dell’inconscio che svelano i veri sentimenti di qualcuno durante una conversazione.
Se il vostro interlocutore si gira verso di voi con il corpo ma con i piedi rivolti altrove è un segnale che la conversazione non è di suo interesse, se inoltre le punte delle sue scarpe sono rivolte altrove vuol segnalarvi anche che non vede l’ora di allontanarsi da voi.
Una cosa alla volta, niente multitasking
Gli studi dimostrano che riusciamo ad eseguire una sola attività cognitiva per volta.
Cercare di parlare e leggere allo stesso tempo o scrivere una lettera mentre si ascolta un audio-libro, sono situazioni da cui difficilmente uscirà qualcosa di buono. La nostra mente non riesce a concentrarsi su due compiti simultaneamente.
Ci sono però delle eccezioni, se la seconda attività è puramente fisica e gestibile in automatico, quelle azioni quotidiane di cui parlavamo prima, sarà allora possibile eseguire due compiti contemporaneamente.
Ad esempio nessuno ha problemi a parlare al telefono camminando, anche in quel caso però c’è sempre il rischio di perdere il filo della conversazione o di inciampare.
Effetto specchio
Imitare il linguaggio non verbale altrui vi aiuterà a ottenere la loro fiducia. Imitare gesti, posture ed espressioni facciali dell’interlocutore aiuta a ottenere la sua fiducia, infatti a livello inconscio noterà di starsi praticamente specchiando nei gesti che state facendo e come ben sappiamo tutti amano specchiarsi.
È inoltre importante annuire per far vedere che state prestando attenzione sorridere per mostrare di apprezzare ciò che ci viene detto e accigliarsi se l’interlocutore parla di eventi spiacevoli.
Un’altra tecnica imbattibile per ottenere fiducia è sorridere genuinamente.
Quando il sorriso è sincero e non forzato migliorerà l’umore vostro e di chi vi sta attorno.