C’era un volta un guerriero che quando andava in battaglia, per proteggersi dalle frecce e dagli attacchi nemici indossava una spessa armatura.
Il metallo con il quale era fatta era davvero resistente e spesso e nessun attacco riusciva a scalfire il prode combattente. Lui, infatti, durante le schermaglie non subiva danni e riusciva a tornare a casa senza neanche un graffio.
Un giorno gli avversari del soldato decisero di colpirlo in maniera differente. Non più un attacco diretto frontale ma un agguato mentre guadava un fiume in groppa al suo cavallo. Scelsero di colpire il cavallo proprio mentre era nella parte più profonda del fiume.
L’animale colpito si imbizzarrì e fece cadere di sella il cavaliere. Il guerriero cercò di annaspare alla ricerca d’aria ma la corazza che indossava era troppo pesante e lo trascinò sul fondo. Quello che fino a poco tempo prima lo aveva protetto ora lo aveva condannato a morte.
Morale della storia
Avrete capito che questa fiaba altro non è che una metafora. L’armatura in questione rappresenta tutti quei meccanismi di autodifesa piccoli o grandi che noi tutti, in maniere differenti, adottiamo per andare avanti.
Questa storia ha un duplice significato.
Da un lato ci suggerisce che le corazze sono utili, ci aiutano ad andare avanti resistendo ai colpi dei nemici. Ad esempio sul lavoro, in famiglia o in qualsiasi altro ambiente è utile proteggersi da tutto quello che ci potrebbe ferire, non solo critiche ma anche insulti o atteggiamenti prepotenti. Si tratta di sopravvivenza in fin dei conti, è l’istinto che ci porta a difenderci ed è giusto che sia così.
D’altro canto le armature troppo pesanti ostacolano il nostro avanzare, ci sono d’intralcio in determinate situazioni e ci precludono un sano evolversi della nostra psiche e delle nostre relazioni con gli altri. Le nostre corazze non devono diventare le nostre prigioni.
È importante proteggere noi stessi ma è anche importante non diventare schiavi della paura, paura di soffrire, paura di amare e di mettersi in gioco. Aprirsi agli altri e alle opportunità che ci si propongono senza che a volte nemmeno ce ne accorgiamo.
Potremmo rimanere sorpresi a coprire quante nuove e belle cose riusciremo a portare nella nostra vita.