Uno degli animali più noti al mondo è la zebra con il suo caratteristico manto a strisce. Ma ti sei mai chiesto perché le zebre sono a strisce?
Ebbene, per capire perché le zebre hanno le strisce bisogna partire dal fatto che le caratteristiche di ogni animale, o essere vivente in generale, sono il risultato di migliaia di anni di evoluzione. Esistono specie con caratteristiche uniche, molto particolari, sembrerebbe quasi di avere di fronte animali con superpoteri ma in realtà è tutto merito di anni e anni di adattamento.
Come agisce l’evoluzione
La teoria evoluzionistica dice che i tratti che risultano vincenti in natura si trasmettono meglio alle generazioni future e diventano distintivi di una specie.
Per tratti vincenti si intendono quelle caratteristiche fisiche o comportamentali che generano un vantaggio ai fini della sopravvivenza di un individuo e quindi di una specie.
Spesso si tratta di mutazioni casuali dovute a difetti genetici o a piccoli adattamenti all’ambiente che sono conseguenze dirette di specifiche abitudini di un animale.
Per esempio basti considerare il pollice, o meglio falso pollice, sviluppato dai panda per afferrare meglio le canne di bambù. Esso si presenta come un sesto dito ma in realtà è una protuberanza carnosa dovuta allo sviluppo eccessivo di un osso del palmo della mano.
Questa mutazione dei panda si è sviluppata in decine di migliaia di anni proprio in virtù dell’abitudine dei panda di afferrare le canne di bambù per avvicinarle alla bocca.
Altre volte a risultare vincente è il colore del manto o del corpo che si confonde con l’ambiente. In questo modo i predatori non vedranno le proprie prede che invece sopravvivranno con maggior probabilità.
Tale meccanismo funziona anche al contrario, ovvero i predatori si possono confondere con l’ambiente per poter avvicinarsi meglio alla preda e avere più chances di successo nella caccia.
Per capire questo meccanismo basti pensare ai camaleonti che si mimetizzano con l’ambiente per potersi avvicinare di più agli insetti loro prede e nel contempo a sfuggire ai loro predatori.
Alcune insetti, come le mantidi o gli insetti-foglia, si confondono con le foglie dell’habitat in cui vivono.
Gli orsi polari e in genere tutti gli animali che vivono in ambienti normalmente coperti di neve o ghiaccio hanno colorazioni che tendono al bianco, etc.
L’evoluzione nel caso delle zebre
Si parla quindi di adattamento evolutivo anche nel caso delle zebre. Ma in che modo una colorazione a strisce bianche e nere può conferire un vantaggio in un ambiente come la savana?
Certo essere bianchi e neri non serve a mimetizzarsi con l’ambiente. I colori della savana sono molto diversi e la colorazione delle zebre le fa addirittura risaltare in mezzo al giallo, al verde e all’arancione di quell’habitat.
Allora a cosa servono le strisce delle zebre?
Il motivo per cui le zebre hanno le strisce è rimasto ignoto e misterioso per molto tempo. Nel 2016 poi uno studio ha svelato il mistero.
Lo studio del professor Gabor Horvath e del suo team, composto da ricercatori svedesi e ungheresi, dà una risposta molto precisa alla problema dell’origine della colorazione delle zebre.
Lo studio di Gabor Horvath
Lo studio di Horvath, specializzato in ottica, si è focalizzato sul comportamento degli insetti in relazione al colore delle proprie prede.
La colorazione a strisce bianche e nere verticali tende a far confondere gli insetti, quali mosche e zanzare, che non riescono a rallentare in tempo in prossimità del corpo degli animali.
Di conseguenza esse sbattono contro le zebre e un po’ intontite si allontanano.
Come è stato condotto lo studio
Lo studio è stato condotto in un allevamento di cavalli vicino Budapest in cui erano presenti numerosi insetti.
Dapprima i ricercatori hanno notato che gli insetti erano più attratti dai cavalli di colorazione più scura. I cavalli meno punti erano invece quelli bianchi.
In seguito hanno deciso di provare, utilizzando coperture per cavalli specifiche, a cambiare la colorazione degli animali. Gli insetti che si avvicinavano venivano intrappolati nella colla con la quale venivano ricoperti i modelli.
I ricercatori hanno provato diverse tonalità e poi nello specifico il bianco e il nero. Infine hanno testato diversi disegni geometrici di strisce bianche e nere.
Una fatto che ha destato la curiosità del team di ricerca è stato che motivi geometri più regolari e precisi attraevano meno mosche e ugual numero di tafani mentre motivi a strisce più strette attraevano meno tafani che mosche.
Secondo le previsioni il manto delle zebre avrebbe dovuto attirare un numero di insetti che era la media tra il numero degli insetti attratti dai modelli chiari e il numero di quelli attratti dai modelli più scuri.
In conclusione il modello a strisce nere e bianche simile al manto delle zebre, con estrema sorpresa dei ricercatori, è risultano per gli insetti il meno attraente di tutti.
Ecco questo è il vantaggio evolutivo conferito dal manto a strisce delle zebre.
Sfruttando i dati di questo studio alcune aziende che producono cappe per cavalli hanno cominciato a vendere cappe a strisce nere e bianche come le zebre.
Le zebre sono bianche a strisce nere o nere a strisce bianche?
Spesso avrete certamente sentito del dubbio, spesso giocoso, che alcuni si pongono sulla colorazione delle zebre:
Le zebre sono nere a strisce bianche o bianche a strisce nere?
La domanda in realtà non è poi cosi inutile e scontata, anzi è abbastanza seria.
Durante lo sviluppo, gli embrioni di zebra, hanno la pelle scura e solo successivamente, poco prima della nascita, sviluppano le strisce bianche.
Quindi si può concludere che le zebre sono nere a strisce bianche.
Curiosità
- Il disegno delle strisce delle zebre è unico. Questo vuol dire che ogni zebra ha delle strisce che la fanno distinguere dalle altre. In parole povere le strisce delle zebre sono come le impronte digitali degli essere umani.
- Fino a poco tempo fa alcune teorie affermavano che la colorazione delle zebre servisse ad abbassare meglio la loro temperatura. Questo tratto, in un ambiente come la savana, risulterebbe vincente. Questo mito è stato sfatato posizionando un manto sintetico di zebra su dei barili e poi esponendo il tutto al sole. Misurando infine la temperatura dei barili e confrontandola con quella di barili di altre colorazioni si è scoperto che la temperatura dei barili bianchi e neri non era affatto più bassa.
- Un’altra teoria accreditata era quella che le strisce servissero alle zebre per distinguersi le une dalle altre.