Origine e significato del pesce d’aprile e perché si chiama così

La tradizione di fare scherzi il primo aprile è molto diffusa e radicata. È usanza in diversi paesi del mondo fare scherzi ad amici e parenti per puro spirito goliardico.

Il pesce d’aprile è una ricorrenza molto simile agli Hilaria dell’antica Roma che venivano festeggiati il 25 marzo ed erano in onore della dea Cibele, madre di tutti gli dei. Durante gli Hilaria era consentito fare qualsiasi tipo di scherzo e anche mascherarsi e vestirsi nel modo che si preferiva. Era consentito anche vestirsi come le alte cariche dello stato, cosa vietata gli altri giorni dell’anno.

Anche l’Holi presente nella religione induista è abbastanza simile al pesce d’aprile anche se sarebbe più corretto paragonarlo al carnevale. Infatti anche l’Holi non ha una cadenza fissa nel calendario ed è una festa in cui ci si riunisce a differenza del 1° aprile. Durante l’Holi vengono sparse polveri colorate sui partecipanti e il clima generale è molto gioioso e festoso.

Entrambe queste due feste sono legate all’equinozio di primavera e al passaggio dalla stagione più fredda a quella più calda. Durante queste feste si celebra quindi il rinascere primaverile della natura.

Perché si chiama pesce d’aprile?

Il nome di pesce d’aprile è stato interpretato in diversi modi durante la storia. È stato analizzato da più punti di vista, dal punto di vista metaforico, storico e letterale.

I pesci abboccano facilmente all’amo

Alcuni ritengono che utilizzare pesce come nome della ricorrenza derivi dal fatto che i pesci abboccano facilmente all’amo. La stessa origine del termine “boccalone” ovvero colui che “abbocca” agli scherzi rendendosi facile preda per chi vuole divertirsi alle sue spalle.

Le origini del pesce d’aprile

Le vere origine del pesce d’aprile non sono note, si possono fare solo congetture in quanto è una ricorrenza molto antica.

Molto probabilmente il nome di pesce d’aprile è legato alle origini stesse di questa usanza.

Esistono diverse teorie di come abbia avuto inizio l’usanza di fare scherzi il primo aprile.

Quando il capodanno cominciava il 1° aprile

Per diversi secoli nell’antichità l’inizio dell’anno ha coinciso con il primo d’aprile. Per essere precisi i festeggiamenti si praticavano tra l’equinozio di primavera e il 1° aprile. Era un’intera settimana di festeggiamenti durante i quali ci si scambiava doni.

Durante il sedicesimo secolo il re francese Carlo IX, che aveva viaggiato a lungo per la Francia, si accorse che il capodanno era festeggiato in diverse date nelle diverse regioni. A Lione si festeggiava a Natale, a Vienna il 25 marzo e così via. Tutto ciò generava confusione.

Il re di Francia decise allora di uniformare la data del capodanno spostando l’inizio dell’anno dal 1° aprile al 1°gennaio. Questa sua decisione era contenuta nell’Editto di Roussillon, era il 1564.

Qualche tempo dopo anche Gregorio XIII, che con la bolla papale Inter gravissimas del 24 febbraio 1582 aveva istituito il Calendario Gregoriano, decise di far coincidere l’inizio dell’anno con il 1° gennaio.

Prendersi gioco di chi celebrava il capodanno ancora il 1° aprile

Abbiamo capito quindi che intorno al sedicesimo secolo la data del capodanno fu cambiata in diversi parti d’Europa facendola coincidere con il primo gennaio.

In quel periodo storico però la comunicazione e lo scambio di informazioni non era così facile e immediato come lo è ora per cui molti non seppero di questo cambiamento o semplicemente lo ignorarono.

Nacque così l’abitudine da parte di chi era al corrente del cambiamento di prendere in giro chi ancora festeggiava il capodanno il 1° aprile.

Si facevano scherzi e si facevano falsi doni a chi ancora celebrava l’inizio dell’anno in primavera. Questa usanza venne chiamata poissons d’avril, pesce d’aprile appunto, forse a richiamare proprio il fatto che le vittime abboccavano allo scherzo come i pesci.

Perché proprio il pesce?

Non è chiaro perché ci si riferisca all’usanza di fare scherzi con il nome di pesce d’aprile. C’è chi ricerca le origini di questa abitudine al simbolo cristiano dell’Ichthus, ovvero il pesce simbolo di rinascita che i primi cristiani ponevano nella catacombe in cui si riunivano. Essendo simbolo di rinascita era anche molto calzante in un periodo come l’inizio della primavera.

Un’altra teoria molto accreditata è il fatto che durante il capodanno primaverile, che coincideva con il periodo della quaresima, era abitudine scambiarsi e regalarsi cibo. Siccome era periodo di quaresima la carne era vietata perciò si regalava pesce.

Lo scherzo più quotato in quel periodo era quindi regalare un pesce finto a coloro che erano ignari del fatto che l’anno iniziasse ormai il primo gennaio. Questi venivano chiamati “sciocchi d’aprile”, nome che richiama il termine inglese “April Fool’s Day” con il quale è definito il primo aprile.

Fu così che nacque il pesce d’aprile.

Teorie alternative

Ci sono altre ipotesi su come nacque la tradizione del pesce d’aprile. Una di queste riguarda un beato che salvò un papa dal soffocamento.

Il beato Bertrando di San Genesio, che è stato un patriarca di Aquileia tra il 1334 e il 1350, salvò il papa che stava soffocando a causa si una spina di pesce incastrata in gola. Per ringraziare Bertrando il papa decretò che non si potesse mangiare pesce il primo di aprile ad Aquileia.

Un’altra ipotesi collega la nascita del pesce di aprile alla pesca poco proficua che si effettuava in quel periodo. La pesca non dava buoni frutti nei primi giorni di aprile e per questo i pescatori venivano derisi per i loro risultati.