Gli angeli (in arabo: Malāʾika, ملاك) nella mitologia islamica occupano un posto centrale, non solo come creature celestiali, ma anche come esseri che svolgono ruoli fondamentali nella gestione dell’universo e della vita umana. Secondo la tradizione islamica, gli angeli sono stati creati da Allah (Dio) dalla luce (nūr) e sono completamente dediti a servire Dio, obbedendo ai Suoi comandi senza mai disobbedirgli. La loro purezza e il loro totale impegno nel compiere la volontà divina li distinguono dagli esseri umani e dai jinn, creature create rispettivamente da terra e fuoco.
Le caratteristiche degli angeli
Gli angeli, secondo l’Islam, sono esseri incorporei creati dalla luce e privi di libero arbitrio. Non provano passioni o desideri, e la loro esistenza è interamente dedita a glorificare Dio e a realizzare i Suoi decreti. Diversamente dagli esseri umani, non possono commettere peccato, non mangiano, non bevono e non dormono. Gli angeli hanno capacità soprannaturali e possono assumere forme diverse, talvolta anche quelle umane, come dimostrato in diversi episodi narrati nel Corano e negli Hadith.
Uno dei ruoli più significativi degli angeli è quello di agire come mediatori tra Dio e l’uomo. Gli angeli portano rivelazioni, registrano le azioni umane, proteggono gli uomini e presiedono i vari aspetti della creazione. Secondo la tradizione islamica, esistono migliaia, se non milioni, di angeli, ognuno con un compito specifico e un ruolo divino.
I quattro arcangeli principali
Nel sistema angelico islamico, quattro angeli ricoprono ruoli fondamentali. Sono considerati i leader degli angeli e vengono menzionati nei testi sacri islamici con particolare enfasi. Essi sono:
1. Jibrīl (Gabriele)
Jibrīl è probabilmente l’angelo più importante nell’Islam. Il suo ruolo principale è quello di portare la rivelazione divina ai profeti. È Jibrīl che ha trasmesso il Corano al profeta Maometto, facendolo scendere direttamente dal “Libro Custodito” (Al-Lawḥ al-Maḥfūẓ) nei cieli. È menzionato sia nel Corano che negli Hadith in numerose occasioni, ed è considerato l’angelo della comunicazione tra Dio e i Suoi messaggeri. Nella tradizione islamica, Jibrīl ha anche portato messaggi a numerosi altri profeti, tra cui Adamo, Abramo, Mosè e Gesù.
Il suo ruolo è anche legato alla purificazione spirituale e alla guida divina. Jibrīl appare nelle narrazioni islamiche come un angelo benevolo, ma con una posizione formidabile, temuto e rispettato per la sua prossimità a Dio.
2. Mīkāl (Michele)
Mīkāl è l’angelo responsabile del sostentamento fisico dell’umanità. È il custode della pioggia e delle risorse naturali, e il suo compito è quello di distribuire la provvidenza divina. Mīkāl ha un ruolo essenziale nell’equilibrio cosmico, garantendo che la pioggia e le stagioni seguano il loro corso naturale, essenziali per la vita sulla Terra.
Mīkāl è descritto come un angelo di grande potenza, e il suo legame con la natura lo rende una figura centrale per la sussistenza umana e l’ordine cosmico. Non solo porta la pioggia, ma guida anche i venti e le forze della natura secondo la volontà divina.
3. Isrāfīl
Isrāfīl è l’angelo del soffio finale, incaricato di suonare il corno che annuncerà la fine del mondo e il Giorno del Giudizio. La tradizione islamica narra che Isrāfīl è già in posizione, con il corno pronto a suonare, aspettando solo il comando di Dio per annunciare l’inizio della fine dei tempi. Il suo soffio risveglierà i morti e darà inizio al giudizio universale.
Isrāfīl non viene menzionato direttamente nel Corano, ma la sua figura è ben presente negli Hadith. È spesso raffigurato come un angelo potente e solenne, con un’enorme responsabilità nell’economia escatologica islamica.
4. ʿAzrāʾīl (Angelo della Morte)
ʿAzrāʾīl è l’angelo responsabile di raccogliere le anime dei morti. Viene chiamato anche Malak al-Mawt, l’Angelo della Morte. Secondo la tradizione islamica, ogni volta che una persona muore, ʿAzrāʾīl e i suoi assistenti sono incaricati di prendere la sua anima e portarla davanti a Dio per il giudizio. Questo processo è descritto come differente per i credenti e per i non credenti: per i primi, l’estrazione dell’anima è un processo pacifico, mentre per i secondi può essere doloroso e traumatico.
La figura di ʿAzrāʾīl è temuta e rispettata, poiché rappresenta l’inevitabilità della morte e la transizione verso l’aldilà.
Gli angeli registratori: Kirām al-Kātibīn
Secondo il Corano, ogni essere umano è accompagnato da due angeli chiamati Kirām al-Kātibīn. Questi angeli hanno il compito di registrare tutte le azioni buone e cattive compiute da una persona durante la sua vita. Uno si posiziona sulla spalla destra e registra le buone azioni, mentre l’altro si trova sulla spalla sinistra e annota le cattive azioni. Al momento della morte, le registrazioni di questi angeli vengono presentate a Dio per il giudizio.
Questa concezione del giudizio angelico sottolinea la continua presenza del divino nella vita umana e il senso di responsabilità morale che ogni individuo dovrebbe sentire. Sapere che ogni azione viene attentamente osservata e registrata dagli angeli rinforza l’importanza della giustizia e dell’etica nell’Islam.
Gli angeli guardiani: Hafazah
Gli Hafazah sono angeli guardiani che proteggono gli esseri umani dai pericoli fisici e spirituali. Ogni persona è affidata a questi angeli che, secondo alcune tradizioni, operano non solo in questo mondo, ma anche durante il processo di morte e nei momenti successivi. Gli Hafazah sono considerati un segno della misericordia di Dio, poiché vigilano costantemente sugli esseri umani, intervenendo per proteggerli da minacce visibili e invisibili.
Gli angeli nel Giorno del Giudizio
Il ruolo degli angeli non si limita al mantenimento dell’ordine cosmico nel mondo attuale, ma diventa ancora più centrale nel contesto del Giorno del Giudizio (Yawm al-Dīn). Secondo l’escatologia islamica, gli angeli saranno attivamente coinvolti nel processo di resurrezione e giudizio delle anime.
Isrāfīl e il Corno del Giudizio
Uno dei momenti più significativi sarà il suono del corno da parte dell’angelo Isrāfīl, che segnerà l’inizio della fine. Dopo il primo soffio, tutti gli esseri viventi moriranno, mentre al secondo soffio tutti i morti risorgeranno dalle loro tombe per essere giudicati.
Gli angeli del Giudizio: Munkar e Nakīr
Dopo la morte, ogni persona dovrà affrontare gli angeli Munkar e Nakīr, i quali interrogheranno i defunti nelle loro tombe. Secondo la tradizione, questi angeli domandano a ogni anima: “Chi è il tuo Signore?”, “Qual è la tua religione?” e “Chi è il tuo profeta?”. Le risposte a queste domande determineranno il destino dell’anima nel periodo intermedio tra la morte e la resurrezione finale. Se l’anima risponde correttamente, avrà pace fino al Giorno del Giudizio; se non lo fa, soffrirà tormenti nel sepolcro.
Il ruolo di Malik e dei guardiani dell’inferno
Malik è l’angelo incaricato di sorvegliare l’inferno (Jahannam). Viene descritto come un angelo di grande potenza e severità, che non mostra pietà ai dannati. Malik è accompagnato da altri angeli chiamati Zabāniyah, i quali sono incaricati di punire coloro che vengono mandati all’inferno. Questi
angeli sono spesso raffigurati come figure terrificanti, pronte a infliggere le pene prescritte da Dio per i peccatori.
Gli angeli e la rivelazione
Uno dei temi centrali riguardo agli angeli nell’Islam è il loro ruolo come mediatori della rivelazione divina. Il caso più emblematico è quello del profeta Maometto, che ricevette la rivelazione del Corano tramite l’arcangelo Jibrīl. Questo concetto non è unico nell’Islam, ma è condiviso anche da altre tradizioni religiose abramitiche, come il cristianesimo e l’ebraismo, dove Gabriele è visto come un messaggero divino.
Gli angeli e il destino
Un altro aspetto rilevante è il legame tra gli angeli e il destino (qadar). La tradizione islamica insegna che il destino di ogni persona è scritto da Dio su una tavola chiamata al-Lawḥ al-Maḥfūẓ, il “Libro Custodito”. Tuttavia, gli angeli hanno il compito di supervisionare e realizzare questo destino. In particolare, si crede che ogni essere umano abbia un angelo che annota il suo destino, già durante la sua vita embrionale.
Secondo un famoso Hadith, quando un feto raggiunge i 120 giorni di sviluppo, un angelo viene inviato da Dio per soffiare l’anima nel bambino e per scrivere il suo destino, incluse quattro cose fondamentali: il suo sostentamento, la durata della sua vita, le sue azioni, e se sarà felice o infelice (ovvero, se entrerà in paradiso o all’inferno).
Gli angeli nella vita quotidiana
La presenza degli angeli nella vita quotidiana dei musulmani è un concetto che permea molte pratiche religiose. Ad esempio, si crede che gli angeli circondino coloro che pregano con devozione, che assistano ai momenti di digiuno e che siano presenti durante il pellegrinaggio a La Mecca. Gli angeli, inoltre, invocano la benedizione di Dio su coloro che insegnano e imparano il Corano.
Anche nelle preghiere quotidiane, gli angeli svolgono un ruolo importante. Si crede che quando un musulmano recita il tasbih (la lode a Dio) dopo la preghiera, gli angeli scrivano queste parole di lode nei registri delle buone azioni. Inoltre, durante la preghiera del venerdì (Salat al-Jumuʿa), si crede che gli angeli registrino i nomi di coloro che arrivano presto per partecipare alla preghiera, e poi chiudano i registri quando l’imam inizia il sermone.
Conclusione
Nella mitologia islamica, gli angeli sono figure fondamentali che ricoprono ruoli complessi e variegati, dalla comunicazione della rivelazione divina alla gestione del destino umano, dal mantenimento dell’ordine cosmico alla supervisione del giudizio finale. La loro esistenza rappresenta un legame costante tra il mondo terreno e quello celeste, tra Dio e la sua creazione.
Attraverso la loro obbedienza perfetta e la loro dedizione completa alla volontà divina, gli angeli incarnano l’ideale di purezza e di servizio a Dio, offrendo un modello di perfezione spirituale che, anche se inaccessibile agli esseri umani, rappresenta un esempio di dedizione assoluta al Creatore.