Cosa significa doppio cieco?

Abbiamo già parlato in un precedente articolo dell’effetto placebo e di come influenzi gli effetti dei medicinali e delle procedure mediche. Ebbene, l’effetto placebo ha anche altre ripercussioni, in special modo sulla sperimentazione. Quest’ultima a dire il vero può essere influenzata anche da altri fattori, definiti ‘fattori aleatori’, che influenzano i risultati ottenuti.

Quando si parla di fattori aleatori, altre all’effetto placebo, ci si riferisce a preconcetti, aspettative o anche semplici informazioni che influiscono sulla valutazione dei risultati degli esperimenti. Avere determinate informazioni potrebbe far in modo che lo sperimentatore interpreti in maniera scorretta i dati raccolti facendolo giungere a conclusioni errate.

Parlando, per esempio, della sperimentazione dei farmaci, molti hanno notato che non solo le aspettative dei pazienti influivano sui risultati ma anche quelle dei dottori e dei ricercatori coinvolti. Una volta rivelato questo fenomeno si è cercato di arginarlo implementando nelle procedure standard adottate durante gli esperimenti il doppio cieco.

Che cos’è il doppio cieco

Il doppio cieco è una procedura che serve a ridurre l’influenza delle aspettative dei soggetti esaminati e dei ricercatori sui risultati di un esperimento.

Esso è l’evoluzione del cieco semplice. Il cieco semplice prevede che soltanto il soggetto esaminato non sia a conoscenza di determinate informazioni riguardanti gli elementi dell’esperimento.

Per capire come funziona prendiamo l’esempio della valutazione della qualità o del sapore di un determinato prodotto. Al soggetto che deve compiere la valutazione vengono dati due prodotti uguali ma di marche differenti. Per poter evitare suggestioni derivanti dalla reputazione dei marchi cui appartengono i prodotti vengono tolte le etichette. In questo modo le valutazioni del soggetto non saranno influenzate dall’opinione che lui ha di quelle determinate marche.

Nel momento in cui si comincia a parlare di esperimenti più complessi che richiedono valutazioni dei risultati da parte di esperti, come nella sperimentazione di nuovi medicinali in cui sono coinvolti medici professionisti, allora le cose si fanno più complicate.

L’effetto placebo non influenza soltanto il paziente in maniera diretta ma è così ‘potente’ da far in modo che influenzi il soggetto esaminato in maniera indiretta, passando attraverso parole, atteggiamenti involontari e aspettative del medico che lo somministra.

In casi come questo si ricorre al doppio cieco che prevede che né i soggetti esaminati né i ricercatori siano a conoscenza di informazioni

Come funziona il doppio cieco

In sostanza, il doppio cieco prevede che sia i soggetti degli esperimenti che i ricercatori non abbiano determinate informazioni di vitale importanza la cui conoscenza potrebbe portare a risultati errati.

Per capire meglio come funzioni è opportuno a un esempio. Prendiamo il caso della sperimentazione dell’efficacia di un nuovo farmaco.

I soggetti coinvolti nella sperimentazione vengono suddivisi in due gruppi gruppi di egual numero. A uno di questi gruppi viene somministrato il medicinale da esaminare, all’altro un placebo uguale nell’aspetto e nella somministrazione e possibilmente anche nel sapore se assunto per via orale.

Per evitare ogni possibile contaminazione dei risultati né i soggetti che assumono i farmaci né i dottori che li somministrano sono a conoscenza di chi riceva il placebo e chi il vero medicinale.

Per interpretare i risultati ottenuti da questi esperimenti sarà necessario valutare vari dati percentuali.

Il livello successivo: il triplo cieco

I pazienti e i dottori non sono i soli a partecipare agli esperimenti, esiste un terzo livello, ossia quello dei valutatori o esaminatori.

Gli esaminatori hanno l’incarico di tirare le somme analizzando i dati raccolti durante la sperimentazione. Ebbene anche nelle loro valutazioni si è osservato che le aspettative e i preconcetti influenzavano il loro operato. In pratica essi interpretavano i dati raccolti in un modo o in un altro a seconda delle proprie aspettative.

Questo può avvenire perché molti dati non hanno un’interpretazione univoca ma bisogna che essi siano incrociati con altre informazioni.

Il triplo cieco prevede che, oltre ai soggetti e ai medici, neanche chi esamina i risultati di un esperimento sia privato di determinate informazioni che potrebbero influenzare i propri giudizi.