La rabbia è un sentimento negativo che tutti, chi più chi meno, abbiamo vissuto.
La rabbia è uno stato d’animo da analizzare a prescindere se si abbia ragione o torto nel provarla. Quello che ci interessa è analizzare i suoi effetti sulla nostra psiche.
Ci sono due alternative con le quali si gestisce la rabbia: o si sfoga o si reprime.
Nel primo caso molto spesso essa esplode verso l’esterno e tende a danneggiare gli altri. Nel secondo caso invece quello che accade è simile a un’implosione che quindi danneggia il nostro Io e la nostra persona emotiva.
La rabbia toglie bellezza alla vita
Se la rabbia caratterizza solo qualche momento della vita non è un problema grave. Nel momento in cui essa diventa uno stato d’animo persistente allora si deve intervenire perché evidentemente c’è qualcosa che non va e si potrebbero avere cattive conseguenze. Soprattutto nella società moderna in cui i comportamenti rabbiosi sono puniti si tende a reprimere le proprie emozioni che quindi vanno a intaccare il nostro benessere interiore.
La rabbia toglie bellezza alla vita perché ci fa stare in una situazione di perenne guardia. È come se ci sentissimo sempre in procinto di essere attaccati da qualcosa o da qualcuno e per questo motivo siamo noi stessi sempre pronti ad attaccare per primi.
Controllare la rabbia
Per vivere al meglio è necessario saper gestire le proprie reazioni e disinnescare quei meccanismi che generano sensazioni negative prima che essi agiscano.
La rabbia trae le proprie origini da tecniche ataviche di sopravvivenza. Durante un combattimento con un avversario o durante la caccia serviva a potenziare i riflessi e a rendersi più pronti all’azione.
Ma come fare a gestire la propria rabbia?
Qui di seguito di do qualche consiglio.
Respirazione
Un modo per interrompere fisiologicamente il flusso di quello che sta accadendo è partire dal respiro. È una tecnica abbastanza conosciuta che sta anche alla basse di molte tecniche di rilassamento.
Rallentare il respiro significa riguadagnare controllo su di esso. Di conseguenza significa anche rallentare il flusso si informazioni che si stanno elaborando e vagliarle con più calma. D’altro canto, dal punto di vista fisiologico, significa attenuare il lavoro del sistema nervoso simpatico (quello legato ai riflessi e alle azioni involontarie) e incentivare quello del sistema nervoso parasimpatico.
Sto dando il meglio di me?
Una volta ristabilito il controllo sulle proprie reazioni fisiche è utile chiedersi: sto davvero dando il meglio di me?
Questo ci renderà critici nei confronti del nostro stato di rabbia e riusciremo a valutare in maniera più obiettiva la situazione. In uno stato di rabbia è difficile rispondere in maniera affermativa. Alla fin fine la rabbia non piace a nessuno, nemmeno a chi la vive.
Far diventare istintivo chiedersi se si sta dando il meglio di se stessi è un buon modo per soffocare alla nascita sentimenti rabbiosi.
Abbassa i giri del motore
Cosa si fa quando il motore della macchina raggiunge una quantità di giri al minuto troppo elevata? Si cambia marcia.
Cambiando marcia si abbassano i giri del motore e si ritorna in uno stato di equilibrio.
Anche gli stati di agitazione generati dalla rabbia vanno trattati in un modo simile. Cambiare marcia equivale ad andare oltre, a concentrarsi su altri aspetti della situazione e magari incanalare le proprie energie verso altro.
Infine
La rabbia è un fenomeno fisiologico naturale, è uno stato emotivo connesso con il combattimento fisico che serviva ai nostri antenati per avere il massimo della reattività dell’organismo per salvarsi la pelle. Tuttavia essa diventa patologica nel momento in cui è una situazione cronica che implode in noi stessi soprattutto se non viene sfogata per questo va saputa gestire.